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15 Maggio 2008

Non pensarci

Clara Collalti

Al cinema in Italia e in Francia una commedia generazionale in salsa romagnola.

Non pensarci nasce dalla nuova esperienza artistica e produttiva di Pupkin Production e ITC Movie in collaborazione con LA7.

Questa commedia umana firmata da Gianni Zanasi, divertente e commovente, sull’impossibilità di vivere una vita normale, corrisponde perfettamente al tipo di cinema che i neoproduttori vorrebbero sempre portare sul grande schermo: film a budget contenuto, indipendenti, profondamente ancorati alla realtà, ma spiazzanti nelle scelte tematiche e di racconto, film che non si prendano troppo sul serio. Ma anche e soprattutto film che piacerebbe vedere anche a loro da spettatori.

Il film, presentato alle "Giornate degli Autori-Venice days", è stato la rivelazione dell’ultimo Festival di Venezia, dove ha conquistato critici e pubblico. Una commedia generazionale ambientata nella provincia romagnola, dai toni esilaranti, battute a pioggia e ritmo serratissimo, che disegna un ritratto non banale della famiglia dei nostri tempi, con irriverente umorismo.

Un chitarrista rock fallito e ammaccato torna dalla Grande Città in cui aveva tentato l’avventura alla casella di partenza: la casa della sua famiglia a Rimini. Dove il fratello, sempre più grasso, gestisce con scarsi successi la fabbrica di famiglia di ciliegie sotto spirito; la sorella  se ne sta sempre sola con i delfini dell’acquario. E i genitori invecchiano apparentemente ignari di tutto, o quasi… Preso in contropiede da una serie di rivelazioni e scoperte familiari per lui sempre più incredibili, il protagonista si ritrova suo malgrado costretto a occuparsi assurdamente e a modo suo di tutti. E alla fine è forse proprio in questo modo che, dopo tanto tempo e senza accorgersene, finisce con l’occuparsi di se stesso.

Non pensarci
è una commedia in cui, ha dichiarato Zanasi, “si parla di cani e di sgommate, si vomita due volte, prima il figlio poi il padre, ci si innamora facendo a gara di rutti sotto gli archi di un’antica pescheria, si dichiara il fallimento di una vita sugli autoscontri di un luna park, si sorride davanti alla lapide di un padre, si corre in mezzo alla strada per fare un record, si fanno conserve di pomodori, ci si suicida e con lo stesso slancio ci si bacia”.

Un buon esempio di cinema italiano. Con uno strepitoso Valerio Mastandrea, seguito a ruota da Giuseppe Battiston e Anita Caprioli.

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