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27 Settembre 2005

I giorni dell'abbandono

Peppe

I giorni dell'abbandono nasce da un romanzo di Elena Ferrante, portato sul grande schermo da Roberto Faenza.

 

Il film è accompagnato dall'io narrante della protagonista e sviluppa una trama che potremo definire un "thriller dell'anima". Carico di stupore e di furore. Quella di Olga (Margherita Buy) è una caduta rovinosa che toglie il respiro.

Considerandola singolarmente, la storia potrebbe apparire una banale pagina di tradimento coniugale, al cui centro siede una moglie che, lasciata dal marito per una donna più giovane, scivola nelle spire della depressione. Al contrario, ecco dipanarsi un viaggio emozionante attraverso i labirinti della mente, un tragitto che ci fa assistere, come in un caleidoscopio, alla sua esplosione fino alla sua frantumazione.
E' Mario (Luca Zingaretti), il marito ingegnere che sa molto bene architettare la sua uscita di scena e da casa, forte, sicuro di sé, tanto da rappresentare una sicurezza anche per la stessa Olga. Almeno fino al giorno in cui decide, all'improvviso, di abbandonarla per Carla (Gaia Bermani Amaral), la giovane amante.

Tutto il dolore, la solitudine e la rabbia travolgono Olga rendendola cieca di quel sentimento impreciso che è la gelosia, che si insinua in lei senza meditazioni, senza avere il tempo di essere metabolizzata. Olga cade nei tetri giorni dell'abbandono, si sottrae alla realtà, soffre e riversa sugli altri questa ondata di risentimenti mal sopiti. Diventa impossibile reagire e il mondo crolla, come i doveri, i sensi e i tempi del proprio vivere. Lo spiraglio di felicità e speranza arriva grazie a una sofferta autoanalisi e a una serie di incontri, tra cui quello con un musicista vicino di casa (Goran Bregovic) che offre poi al film la sua musica e il suo volto dolcemente stralunato.

Una densa storia d'amore, passione, sofferenza, dove vengono declinati con particolare impegno il perfetto cliché dell'uomo traditore ed egoista che abbandona la propria famiglia senza una parola e l'immagine di una moglie disperata e annientata dalla tortura fisica e psicologica. A questo punto è inevitabile la sensazione di trovarsi di fronte a una coppia in un momento assolutamente probabile della vita.

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