Dopo gli ottimi incassi al botteghino negli Usa, la vittoria su film come Orgoglio e Pregiudizio e The Costant Gardener arriva finalmente anche in Italia Wallace & Gromit la Maledizione del Coniglio Mannaro (Wallace & Gromit in The Curse of the Were-Rabbit, 2005) di Nick Park e Steve Box. |
Per chi apprezza i lungometraggi animati e non li considera solo prodotti per l’infanzia, tale successo di critica e di pubblico non stupisce. Nick Park già ne 2000 si era creato una certa notorietà con Galline in fuga (Chicken Run) una spassosissima rilettura de La Grande Fuga con protagonisti un gallo un po’ smargiasso (in originale doppiato da Mel Gibson) e un gruppo di agguerritissime galline in fuga da un allevamento stile lager. Ben prima di questa esperienza Nick Park era già notissimo e molto amato in Inghilterra per le storie di Wallace & Gromit, la sgangheratissima ed eroica coppia formata appunto da Wallace, geniale e squattrinato inventore, goloso di crakers e formaggio e timidissimo con le donne e Gromit il suo intelligentissimo cane che legge libri e quotidiani e che riesce sempre a tirare fuori il suo amato padrone dai guai in storie che mischiano fantascienza, thriller ed action. Nel nuovo film Wallace & Gromit la Maledizione del Coniglio Mannaro, i due devono vedersela con una terribile e gigantesco coniglio mannaro che darà non poco filo da torcere ai nostri candidi eroi. In Italia di Wallace & Gromit sono reperibili tre cortometraggi assolutamente straordinari: Una bella gita (A Grand Day Out, 1989), I pantaloni sbagliati (Wallace & Gromit in The Wrong Trousers, 1993) vincitore di un Oscar per i corti animati e Una tosatura perfetta (Wallace & Gromit in A Close Shave, 1995) vincitore di oltre una decina di premi internazionali, tra cui ancora un Oscar per i film corti d’animazione. Ma quello che maggiormente stupisce di Nick Park è la tecnica che usa: la vecchia, nostalgica, ma sempre efficacissima plastilina con i personaggi mossi passo dopo passo con la tecnica della stop-motion. Nell’epoca del fantastico uso del CGI e della computer grafica tridimensionale, Wallace, Gromit e compagni rappresentano una bella anomalia che fa parte sì di una grande tradizione dell’animazione inglese, ma che utilizza però ritmi e stili cinematografici e fa non pochi riferimenti alle grafiche e ai topoi dei classici film di genere degli anni ‘50/’60. In questo modo Nick Park riesce a realizzare un’opera che è perfetto connubio tra prodotto per bambini e film per adulti, adatta per tutta la famiglia ed ennesima dimostrazione che cinema d’animazione non significa solo e sempre cinema per ragazzi. Dietro al lavoro di Nick Park c’è una casa di produzione coraggiosa e lungimirante come gli Aardman Animation Studios che oltre ad altri corti di Wallace & Gromit, ancora inediti in Italia, annovera anche, e sempre di Park, Creature Comforts, spassosissime interviste ad animali, ovviamente in plastilina, che filosofeggiano sulla vita, sugli uomini e sul mondo che li circonda. Realizzato già nel 1989, nel 2003 Creature Comforts è stato ripreso e trasformato in una vera e propria serie ancora in programmazione sulla tv inglese e che finalmente è stata tradotta in italiano con il nome Interviste impossibili e trasmessa sul canale satellitare Paramount Comedy. |